Antiemetico, occhio alle interazioni

Ferdinando, 66 anni, è tornato dalla riunione annuale dei coscritti che si è svolta ieri sera.
Sono andati a cena in un ristorante della zona famoso per i piatti di pesce.
Nel corso della notte, Ferdinando comincia a sentire nausea, e stamattina presenta due episodi di vomito. Pertanto, telefona al suo medico di famiglia per chiedere consiglio.
Il medico non è in ambulatorio: sta facendo le visite domiciliari e, tra una visita e l’altra, risponde di prendere un sintomatico, metoclopramide, in compresse da 10 mg prima dei pasti.
Nel pomeriggio, il medico torna in ambulatorio dove trova un biglietto con la richiesta della ricetta del farmaco, senza la quale il paziente non ha potuto prenderlo in farmacia. Il medico apre la cartella di Ferdinando, che è affetto da morbo di Parkinson, ipertrofia prostatica benigna e lombalgia cronica.
Assume quotidianamente levodopa/benserazide 200+50mg 1/2 cp 4 volte al dì per il Parkinson, tamsulosina 0,4 mg e dutasteride 0,5mg per l’ipertrofia prostatica, e ketoprofene al bisogno.
Al momento della prescrizione di metoclopramide il medico però si ferma.