Depressione senile e rischio di interazioni: il caso di Clementina

Clementina ha 87 anni.
Ha sempre evitato di andare dal medico, appartenendo a quella fiera generazione contadina per la quale è un disonore disturbare il dottore.
Ritiene infatti, a torto o a ragione, di poter curare quasi tutti i piccoli malanni in autonomia.
Anche per questo motivo, nonostante l’età, assume pochi farmaci: ramipril 5mg per ipertensione arteriosa; paracetamolo 1000mg, una o due volte al giorno a seconda dell’intensità del dolore, a causa di una lombalgia cronica.
Negli ultimi mesi, tuttavia, la nostra paziente si sempre peggio: è stanca, sempre triste e non riesce più a trovare conforto neanche nei suoi hobby, principalmente il ricamo.
I figli la portano dal medico, finalmente.
Il curante diagnostica una iniziale depressione, motivo per cui viene posta in trattamento con sertralina, 50mg alla mattina.
Dopo qualche settimana, Clementina sente tornare le forze.
Per accelerare la guarigione decide di impegnarsi a migliorare anche il proprio stile di vita, così come consigliato dal dottore di famiglia.
Mezz’ora di passeggiata tutti i giorni, accompagnata dai figli e nei limiti dell’età e dei dolori articolari; oltre ad una alimentazione sana ed equilibrata, con abbondante frutta e verdura.
La paziente in particolare assume mezzo litro al giorno di succo di pompelmo, sfruttando una piccola coltivazione di 3 alberi da frutta che crescono nel suo giardino.
Dopo alcuni giorni, però, Clementina avverte tremori, capogiri, agitazione.
C’è qualcosa che non va! Cosa è successo?