Dolori da interazioni farmacologiche

Tiziana ha 65 anni.
Da giovane ha avuto quello che definisce un “esaurimento nervoso” a seguito della prematura scomparsa della madre.
Per mesi non ha più voluto vedere nessuno, si è chiusa in se stessa e si è rifugiata nel cibo, raggiungendo il peso di 100 kg per un metro e sessanta di altezza.
Diagnosticata una depressione reattiva, è stata posta in terapia con antidepressivi, che ha cercato più volte di sospendere ma con scarsi risultati.
Attualmente assume vortioxetina, 10mg dopo colazione; alprazolam, 10 gocce al bisogno; metformina, 500mg 2 volte al giorno per un inizio di diabete; simvastatina, 40mg a cena per l’ipercolesterolemia; colecalciferolo, 50000UI alla settimana per una carenza di vitamina D.
La nostra paziente, complice il gran caldo di questi giorni, lamenta un improvviso arrossamento delle pieghe sottomammarie.
Essendosene accorta di sabato, si reca in visita presso la guardia medica, che diagnostica una infezione fungina e prescrive itraconazolo, 100mg per os al giorno per 7 giorni.
Dopo un paio di giorni di terapia, però, Tiziana lamenta un peggioramento della lombalgia di cui soffre periodicamente, e si fa visitare dal suo medico di famiglia che riscontra una interazione potenzialmente responsabile della sintomatologia.
Quale?