Senza ansia ma...con attenzione

Davide ha 47 anni e vive in una piccola città nel nord Italia.
Ha sempre lavorato nella piccola azienda a conduzione familiare del suo amico Paolo.
Quattro anni fa, Paolo si è trasferito all’estero e ha ceduto l’attività al collega.
Da allora Davide trascorre almeno 12 ore al giorno al lavoro.
Ha iniziato a soffrire di ipertensione arteriosa, per cui assume attualmente olmesartan 20mg 1cp al mattino, e tachicardia, in trattamento con nebivololo 5mg sempre al mattino.
Per reggere i ritmi pressanti assume anche integratori a base di creatina (non superando 500mg al giorno).
Negli ultimi mesi ha sviluppato un disturbo d’ansia con occasionali attacchi di panico.
Non avendo il tempo di prenotare una visita medica vera e propria, chiede un consiglio al medico aziendale.
Questi, riscontrata una sindrome ansioso-depressiva, prescrive paroxetina 10mg, 1 cp al mattino, da incrementare progressivamente di 10mg ogni settimana fino a raggiungere, eventualmente, il dosaggio massimo di 40mg raccomandato per questo disturbo.
Alla terza settimana Davide comincia ad accusare offuscamenti della vista ed episodi pre-sincopali, per cui finalmente si reca in Pronto Soccorso e viene visitato dal cardiologo reperibile, che identifica subito un problema nella terapia.