Alle donne vengono prescritti (ingiustificatamente) più farmaci
Rispetto agli uomini, le donne hanno un rischio di sviluppare effetti collaterali da farmaci aumentato da 1,5 a 1,7 volte.
Anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni i dati sono simili: il 60% dei ricoveri ospedalieri per reazioni avverse ai farmaci, tra cui le aritmie, vede una donna come paziente.
Questi i dati presentati al decimo Congresso della Società Internazionale di Medicina di Genere, svoltosi a Padova il 16 e 17 settembre 2022.
Nel convegno si è illustrato come le donne presentino più reazioni avverse ai farmaci.
Il motivo? Assumono dosi ideate, e studiate nei trial clinici, per l’”uomo medio” di 70 chili.
Inoltre, assumono farmaci più frequentemente, a causa di una iperprescrizione.
Per esempio, la probabilità con cui un antibiotico viene prescritto aumenta del 27% se il paziente è donna.
Il dato proviene da una metanalisi basata su 11 studi che hanno raccolto 44 milioni di prescrizioni in diversi paesi europei, inclusa l'Italia.
La quantità di antibiotici prescritti alle donne è risultata del 36% superiore a quella prescritta agli uomini nella fascia di età tra 16 e 34 anni e del 40% tra 35 e 54 anni.
Al contrario, sono gli uomini a presentare probabilità maggiori di complicanze, con un’incidenza di mortalità per sepsi di 36 decessi per 100.000 persone l'anno, contro “soli” 28 per 100.000 nelle donne.
È urgente dunque un nuovo approccio alla medicina, che tenga conto delle differenze di genere al momento della visita e che consenta una personalizzazione della terapia in modo da evitare prescrizioni inappropriate.
Decimo Congresso della Società Internazionale di Medicina di Genere