Apnee notturne svelate dagli smartwatch
Gli smartwatch con rilevazione della SpO2 possono essere utilizzati per diagnosticare le apnee notturne
Un recente studio rivela che anche gli smartwatch possono essere considerati degli strumenti diagnostici, almeno se li consideriamo per una prima valutazione a livello di popolazione.
Ricercatori sudcoreani hanno testato le performance dell’orologio Galaxy Watch 4 su 97 pazienti affetti da apnee notturne, riscontrando una buona concordanza dei valori misurati rispetto alla polisonnografia.
L’errore quadratico medio calcolato è stato del 2,3%.
Per quanto riguarda i pazienti sani, l’errore rilevato è stato solamente dell’1,65%.
È un risultato eccellente che mostra come effettivamente questo strumento risponda agli standard ISO e FDA.
L’affidabilità però peggiora con la severità della patologia.
Sono stati riscontrati errori dell’1,76%, 1,93% e 2,93% su pazienti affetti rispettivamente da apnee notturne lievi, moderate e severe.
In sostanza, l’orologio può essere usato efficacemente per distinguere tra normalità e patologia.
Qualora lo smartwatch rilevasse una anomalia, il paziente andrà invitato all’esecuzione di approfondimenti, in questo caso una polisonnografia vera e propria.
Questo lo rende uno strumento ideale di screening sulla popolazione generale, ovvero per identificare chi è già affetto dalla patologia, oltre che nel monitoraggio dell’evoluzione della stessa grazie alla comodità d’uso.
Gli apparati per la polisonnografia sono infatti caratterizzati dall’utilizzo di diversi sensori, che interferiscono coi normali movimenti del sonno e che non sono quindi indicati per un utilizzo quotidiano, al contrario dei più “comodi” smartwatch.
Performance evaluation of a wrist-worn reflectance pulse oximeter during sleep