Decodificare le parole direttamente dai pensieri

Decodificare le parole direttamente dai pensieriI ricercatori dell’Università di San Francisco, in un recente studio finanziato da Meta, la holding di Facebook, sono riusciti a decodificare parole e frasi direttamente dall’attività della corteccia cerebrale.

Lo scopo, solo parzialmente raggiunto, è di ridare la parola a chi è rimasto paralizzato.

La ricerca ha contemplato l’impianto chirurgico di una rete di sensori a livello della corteccia sensorimotoria di un uomo paralizzato a seguito di un ictus del tronco encefalico.

L’idea consiste nella registrazione delle attivazioni neuronali corrispondenti ai “tentativi di movimento”: ogni parola viene formata da precisi movimenti muscolari.

Anche quando questi sono impossibili a causa dell’interruzione di continuità del nervo, il cervello è comunque in grado di attivare la corteccia motoria che ne “pensa” l’attivazione.

Sono state necessarie numerose ore di registrazione dell’attività cerebrale per fornire dati sufficienti agli algoritmi di deep learning.
Questi ultimi, dopo un adeguato allenamento, hanno dato modo di identificare le 50 parole “base” contenute in una lista decisa a priori.

Al termine dello studio, è stato possibile decodificare 15 parole al minuto, con un errore mediano del 25%.

L’intelligenza artificiale è stata anche programmata in modo da anticipare la parola successiva in base a quelle precedenti, ottenendo un complessivo 98% di accuratezza nella rilevazione delle parole pensate dal soggetto.
 
Neuroprosthesis for Decoding Speech in a Paralyzed Person with Anarthria