Diagnosi smart, si ma...

Gli orologi smart possono diagnosticare patologie importanti, come la fibrillazione atriale, ma i dati da essi rilevati vanno interpretati con saggezza per evitare falsi allarmi.
Questo quanto rilevato in un recente articolo di Jama che analizza la situazione attuale negli USA, dove questi dispositivi sono molto diffusi.
Fanno parte dei “wearable device”, o dispositivi indossabili, tutti quei dispositivi elettronici che hanno funzionalità di monitoraggio dei parametri vitali, ad esempio per il fitness ma anche per scopi medici, e per farlo vengono indossati, ad esempio sul polso.
Non tutti sono uguali, però.
Alcuni hanno superato delle certificazioni importanti, come quella della FDA americana, e possono rilevare dati complessi come le onde dell’ECG. Altri sono pensati per il fitness e, sebbene programmati per segnalare ogni anomalia, raramente questi alert sottendono a patologie degne di nota.
Un avviso del genere è tuttavia sufficiente per rivolgersi al proprio medico, che spesso per escludere problematiche più serie si trova costretto a prescrivere una serie di esami o a chiedere un consulto allo specialista.
Negli USA il mercato dei “wearables pre-diagnostic device” è in costante crescita: sono ad esempio diffusi Hyfe, una applicazione che registra frequenza, intensità e caratteristiche della tosse correlandola all'ambiente in cui è registrata, SeizeAlarm che registra movimenti, frequenza cardiaca, eventuali convulsioni o perdite di coscienza, Lumen che monitorizza gli atti respiratori per valutare la attività metabolica.
Tutti questi dispositivi ed applicazioni non sono medical device ma, nella realtà, si stanno affermando come strumenti di auto-diagnosi.
Questa situazione, al momento solo agli inizi nel nostro paese, sta creando negli USA problemi di una certa rilevanza.
Si genera sia un problema di sovrastima delle potenziali patologie e quindi di sovraccarico del sistema sanitario con accertamenti inutili, che di sottostima.
Un dato non rilevato dall’orologio può infatti indurre un senso di falsa sicurezza nell’utilizzatore, che pensa di essere in salute ritenendo di posticipare la visita dal medico nonostante la presenza di sintomi.
Unsettled Liability Issues for “Prediagnostic” Wearables and Health-Related Products