Esami diagnostici e vaccinazioni nella farmacia del futuro

Il decreto ministeriale 772022 ha stabilito che le farmacie in Italia si trasformino sempre di più in piccoli ambulatori medici, offrendo una vasta gamma di servizi come esami, vaccinazioni e visite mediche a distanza.
Tuttavia, l'attuazione di questo decreto varia tra le diverse regioni.
Secondo Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma dell’Emilia Romagna, la pandemia ha evidenziato il ruolo cruciale delle farmacie come primo punto di riferimento sanitario sul territorio.
Durante la pandemia, le farmacie hanno ottenuto l'autorizzazione per eseguire tamponi, prelievi di sangue capillare e analisi. Hanno anche avuto la possibilità di somministrare vaccinazioni contro il COVID-19 e l'influenza.
La digitalizzazione ha semplificato l'utilizzo della ricetta elettronica tramite la tessera sanitaria, consentendo l'accesso alle piattaforme regionali.
Tuttavia, si potrebbe fare di più.
I cittadini potrebbero sottoporsi a esami come l'elettrocardiogramma direttamente in farmacia, senza alcun costo.
Un farmacista opportunamente addestrato eseguirebbe l'esame, posizionando gli elettrodi sul paziente. I dati verrebbero quindi trasmessi a un cardiologo del SSN, che li analizzerebbe a distanza e fornirebbe un referto da caricare nel fascicolo elettronico.
Questo contribuirebbe a ridurre le liste d'attesa, lasciando agli ambulatori pubblici solo la fase di refertazione.
Per le farmacie più piccole, dove potrebbe essere difficile trovare spazio per ospitare questi nuovi servizi, la Regione ha autorizzato l'apertura di locali non contigui alle farmacie, a condizione che facciano parte dell'organico della struttura.
Inoltre, sono disponibili finanziamenti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e altre risorse per sostenere gli investimenti necessari.
Gallina Toschi afferma che il core business delle farmacie rimane la distribuzione dei farmaci, e l'obiettivo è diventare il principale punto di distribuzione della Regione Emilia Romagna a costi competitivi o addirittura inferiori rispetto alla distribuzione diretta.
Ciò consentirebbe ai pazienti di evitare lunghi spostamenti per ritirare i farmaci e garantirebbe una terapia continuativa alla comunità.
Lo stesso principio si applica alle vaccinazioni, poiché offrire la possibilità di vaccinarsi in farmacia ha portato a un aumento della partecipazione delle persone, grazie alla vicinanza del servizio.
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