Terapie in gravidanza da prescrivere con attenzione

gravbaseLe donne possono aver bisogno di assumere farmaci durante la gravidanza per problemi di salute preesistenti (ad es. diabete) o per condizioni che si verificano durante la gravidanza (ad esempio infezioni) o per complicanze legate alla gravidanza (ad esempio ipertensione gestazionale).
Tuttavia, le informazioni sull'efficacia e sulla sicurezza dei farmaci in gravidanza sono molto limitate perché le donne in gravidanza non vengono quasi mai incluse negli studi clinici sui farmaci, principalmente per ragioni etiche.

Le informazioni sulla sicurezza dei farmaci in gravidanza sono quindi ottenute attraverso case report, studi osservazionali e studi sugli animali. Pertanto, tutti i farmaci devono essere prescritti valutando i rischi rispetto ai benefici del trattamento su madre e feto.

È stato documentato che le anomalie congenite causate da farmaci teratogeni umani rappresentano meno dell'1% delle anomalie congenite totali. Per valutare i rischi teratogeni o fetotossici associati ai farmaci, sono stati sviluppati diversi sistemi di classificazione basati su dati di studi umani e su animali. La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha introdotto la classificazione più nota nel 1979. Le associazioni mediche hanno sviluppato linee guida per l'uso di determinati farmaci durante la gravidanza, comprese condizioni specifiche o tipi di farmaci. Il Settimo programma quadro finanziato dall'UE EUROmediCAT ha sviluppato un sistema per identificare i farmaci teratogeni il più presto possibile. Il programma si è concentrato sulla valutazione del rischio di anomalie congenite correlate a antiepilettici, analoghi dell'insulina, anti-asmatici e antidepressivi (SSRI).
In Italia, nel 2005 il Ministero della Sanità ha nominato un gruppo di esperti per rilasciare una linea guida clinica sui potenziali rischi dei farmaci assunti dalle madri prima e durante la gravidanza.
Tuttavia, i modelli di prescrizione continuano a cambiare nel tempo così come le caratteristiche materne come l'età, l'IMC pre-gravidanza e le caratteristiche cliniche.
Prescrivere farmaci controindicati alle donne in gravidanza è una grande preoccupazione tra i medici e altri operatori sanitari ostetrici.
Le donne in gravidanza con almeno una prescrizione, escluse vitamine e minerali, variano dal 44% al 93%, circa 8 donne su 10 hanno riferito l'uso di almeno un farmaco, prescritto o senza prescrizione medica, nel corso della gravidanza.

Uno studio italiano ha esaminato la prevalenza di uso di farmaci e la potenziale inadeguatezza della prescrizione tra le donne incinte del Lazio.
Si tratta di uno studio retrospettivo su una coorte di donne di età compresa tra 18 e 45 anni che hanno partorito tra il 2008 e il 2012 in ospedali pubblici. Le donne sono state arruolate attraverso il registro regionale delle nascite. Dopo aver collegato i Sistemi informativi sanitari regionali e il Registro regionale dei farmaci, sono stati analizzati i dati clinici delle donne e i farmaci prescritti. 
E si, anche in Italia, escludendo vitamine e minerali, alll'80,6% (n = 153,079) delle donne è stato prescritto almeno un farmaco durante la gravidanza, con una media di 4,6 farmaci per gravidanza.

I farmaci per il sangue e gli organi ematopoietici erano i più comunemente prescritti (53,0%), seguiti dagli anti-infettivi per uso sistemico (50,7%).
Tra le prescrizioni inappropriate, la supplementazione di progestinici è stata somministrata nel 20,1% delle gravidanze; i farmaci teratogeni sono stati prescritti nello 0,8%, principalmente ACE inibitori e bloccanti dei recettori dell'angiotensina (ARB) (0,3%).

Le prescrizioni di farmaci inappropriati sono osservate in più di un quinto delle gravidanze, e i teratogeni sono ancora usati, nonostante il loro rischio noto. Aggiornamenti continui delle informazioni fornite ai professionisti e una maggiore disponibilità di informazioni per le donne potrebbero ridurre la prescrizione inappropriata.

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