La telemedicina che salva la vita

Telemedicina che salva la vitaLa telemedicina ha giocato un ruolo vitale nel salvataggio di una giovane paziente di 13 anni a Torino. Una squadra medica dell'ospedale Regina Margherita è riuscita a intervenire tempestivamente, grazie al monitoraggio remoto, dopo che la ragazza ha subito un arresto cardiaco mentre si trovava al proprio domicilio.
In precedenza, la giovane aveva sperimentato episodi ricorrenti di svenimenti e stanchezza, portando i medici a sospettare problemi cardiaci. Già alcuni mesi prima di questo evento, alla paziente, in cura presso il reparto di aritmologia pediatrica, era stato impiantato un "Loop recorder" sotto la pelle per monitorare costantemente il suo battito cardiaco e ottenere una diagnosi precisa.
Questo dispositivo miniaturizzato registra il ritmo cardiaco e invia i dati a un server centrale criptato, consentendo ai cardiologi di monitorare lo stato del cuore del paziente ovunque si trovi, compresi i periodi di sonno.

Quando la giovane si è sentita male e ha perso conoscenza, il Loop Recorder ha registrato un periodo di arresto cardiaco di venti secondi e ha inviato un messaggio di allarme cardiologo curante, che si trovava in vacanza fuori regione.
Il medico è giunto in tempo per impiantarle un pacemaker, evitando ulteriori episodi potenzialmente letali.
La telemedicina ha quindi consentito una diagnosi accurata e un intervento rapido, salvando la vita della giovane paziente. Dopo l'intervento, la giovane è stata dimessa in buona salute ed è tornata a casa circondata dall'amore della sua famiglia.

Questo caso mostra come la telemedicina e la tecnologia possano svolgere un ruolo cruciale nel monitorare e affrontare problemi cardiaci in modo tempestivo.
 
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