Malati di (troppi) farmaci

farmaci troppiLa medicalizzazione di massa è una deriva della strategia di popolazione, teorizzata da Geoffrey Rose, che ha portato a trattare milioni di persone affette da diabete, dislipidemie, ipertensione con risultati dubbi sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ad essere aumentati di sicuro sono invece gli effetti indesiderati da farmaci. Un medico di famiglia in pensione punta il dito contro questa ‘iatrogenesi da polifarmacia’

E’ un articolo volutamente provocatorio, a cominciare dal titolo – ‘La medicalizzazione di massa è una catastrofe iatrogena’ - ma anche ricco di spunti di riflessione. Per medici e pazienti. A firmarlo è James Le Fanu, un medico di famiglia inglese in pensione che, dalle pagine del British Medical Journal, punta il dito sull’epidemia silenziosa di effetti indesiderati provocata dall’eccesso di medicalizzazione, a fronte di benefici spesso assenti nella maggior parte dei ‘consumatori seriali’ di farmaci.
 
Un problema che rientra nella crisi esistenziale generale della medicina del terzo millennio, secondo l’autore, che ricorda come nell’arco degli ultimi 20 anni si sia assistito ad un aumento vertiginoso della prescrizione di farmaci di ogni genere:  4 volte in più nel campo del diabete, 7 volte in più in quello dell’ipertensione arteriosa, fino al record di 20 volte tanto nel caso delle dislipidemie, conseguente all’introduzione delle statine.
 
E ad aumentare di quattro volte è stato anche il numero dei pazienti che assumono 5 o più farmaci contemporaneamente, con tutti gli annessi e connessi dei pericoli della poly-pharmacy, anche considerato il fatto che la categoria dei grandi consumatori di farmaci, per una buona metà, ricade oltre la soglia dei 65 anni.

A fronte di questa ‘epidemia’ prescrittiva, non sorprende dunque secondo l’autore, l’ondata di fatigue,  dolori muscolari, insonnia e malesseri vari che affliggono sempre più pazienti. 
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